I quattro artisti coreani hanno tutti partecipato a numerose personali e collettive, soprattutto in Corea. La loro arte è sperimentazione con radici nel passato e linguaggi del futuro. Il rapporto con l’Italia parte da lontano, uno di loro ha studiato a Brera con il Maestro Vito Bucciarelli con il quale ha mantenuto buoni rapporti anche dopo essere tornato in Corea.
Koh Chang-Sun
Vive a Seoul in Corea, ha studiato presso Chung-An University, Gsaim Art & Tech, Ph.D in Arte e Tecnologia, Chelsea College of Art & Design, Scultura M.A Glasgow School of Art, Sculpture B.A.
La sua pratica è uno sforzo per individuare la posizione dell’artista all’interno della cultura contemporanea, che è in continua evoluzione con la tecnologia digitale. Questo ha stimolato il suo interesse nell’esplorare come il contenuto della pratica artistica possa produrre il cambiamento dell’ambiente culturale, sperimentando l’applicazione dei media digitali come un modo di crescita artistica diverso dal passato, che modifica il ruolo sociale degli artisti e il modo in cui gli spettatori apprezzano l’arte.
Jung In-Sung
Si è formato presso Kaywon University of Art&Desing, Sculpture Hong-Ik University, Master’s course.
Attraverso la sua arte esprime i vari desideri umani e il sublime della natura attraverso dispositivi visivi.
L’artista reinterpreta prospettive e concetti da varie angolazioni attraverso l’esperienza, la memoria e l’osservazione e li fa interagire tra loro attraverso la comunicazione e l’empatia.
Reinterpreta la bellezza naturale da un punto di vista contemporaneo e la esprime convertendola in un linguaggio visivo attraverso l’espansione e il cambiamento trascendenti, così che l’artista e il pubblico possano avere un atteggiamento aperto che si confronti da diverse prospettive con l’opera d’arte.
Kang Jang-Won
Vive e lavora in Corea, si è formato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Kang pensa che quello degli artisti sia un lavoro di servizio. Utilizza spesso performance come forma di linguaggio, anche attraverso “travestimenti”. L’atto di trasformare sé stesso non nasce per cancellarsi o nascondersi, ma per creare un momento immaginario con il quale rivelarsi attivamente.
Ogni atto ha un significato e ha la potenzialità di fornire una varietà di interpretazioni: gioia, novità e nuovi sentimenti, Kang indossa la sua arte come una maschera per offrire un servizio al pubblico con il quale interagisce.
Lee, Tae-Yong
Ha studiato scultura presso M.A in Hong-Ik University in Corea.
L’artista studia il mondo intorno a sé per scoprire ciò che ci sfugge utilizzando metodi diversi, cognitivi e sensoriali, utilizzando tutti e cinque i sensi. La sua non è la semplice osservazione di oggetti nella loro esteriorità ma piuttosto un processo del pensiero per focalizzare le loro parti interne, intime, essenziali.