1 agosto 2016, ore 21:30

DATI TECNICI:
Regia: Stefano Odoardi
Cast: Nicola Lanci, Carmela Lanci, Simona Senzacqua
Anno di produzione: 2006
Durata: 78′
Genere: drammatico
Paese: Italia / Paesi Bassi

Trama

Un sogno ricorrente, una vecchia casa votata al silenzio di lui e di lei, coppia senza più voce ma con una miriade di ricordi. Un confine che separa la morte dai suoi fantasmi, l’età dal suo inesorabile commiato.
Se basta questo a fare di un film un ottimo film, Stefano Odoardi – regista abruzzese da anni “emigrato” in Olanda – c’è riuscito in maniera strabiliante.
Giovinezza e vecchiaia si incrociano, nel passo svelto di un matrimonio che il lucernario dell’infinito svela in tutta la sua ossessiva finitudine, senza retorica e con un tocco stilistico coraggioso e singolare. La grandezza del cinema, di questo cinema, è la passione. L’immagine fissa che entra nella carne e se ne ciba, rende dolce il filosofeggiare sui grandi temi dell’esistenza, ricordando che la mirabilia sta anche, e soprattutto, in inquadrature statiche che cozzano col ticchettare del tempo. Che i simbolismi di due attori non professionisti, uniti nella vita e nella sua riproduzione cinematografica, reggano il passo a un cinema che non fa dei criteri estetici tradizionali – il bello e il brutto – la sua ragione di vita o di morte, tema tabù per il vivere occidentale.
Un esperimento visivo ed evocativo come Una ballata bianca (profetico e delizioso sin dal titolo) sembra ricordarci una dimensione che da Andrei Tarkovsky a Ingmar Bergman ha sempre fatto capolino sul grande schermo, privandosi di effetti speciali e sceneggiature roboanti, lasciando sullo sfondo la complessa semplicità dell’esistenza, attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta. Non sarà facile proporre sul mercato italiano un “prodotto” simile, un film che, invece, ha attratto frotte di spettatori in altri paesi, a partire dalla vicina Olanda – terra acquisita di Odoardi – fino al Brasile e alla Korea, dove i festival e gli spettatori, hanno compostamente lottato per dargli voce.
Non sarà facile perché frutto di un linguaggio che l’industria ha voluto dimenticare, salvo riproporlo come eccezione e destinandolo per tale ragione all’oblio, o peggio all’incomprensione. Sedersi composti davanti allo schermo, per tentare di capirne le ragioni, sarebbe già un inedito e generoso passo avanti.


BIOGRAFIA

Stefano Odoardi è filmmaker italiano che vive e lavora tra l’Italia e l’Olanda. Il suo primo lungometraggio “Una Ballata Bianca” è stato selezionato al Rotterdam International Film Festival 2007 ed e‘ stato distribuito in Olanda e Italia. Nel 2010 ha diretto “Tunnelvision”, un film di 50 minuti, commissionato dalla VPRO TV e prodotto dalla Lemming Film (Olanda). Il film “Una Ballata Bianca” è stato proiettato per la prima volta al Dutch Film festival, in cui competeva. La sua nuova opera “Why I cannot tell you the Truth” è ora in produzione. La sceneggiatura è di Sytske Kok, basato sul libro “Hello Everybody” di Joris Luyendijk ed è prodotto da Hans De Weers (Fatt production, Olanda). Stefano è stato selezionato come regista al Binger Directors Lab 2012 ad Amsterdam sempre con il film “Why I cannot tell you the Truth”. “Mancanza-Inferno” è il suo terzo lungometraggio. Prodotto da O film (NL) and Strike fp (IT) e sarà proiettato al 43 Rotterdam International Film Festival 2014.