15 luglio 2014, ore 21:30

DATI TECNICI:
Regia: Mauro John Capece e Claudio Romano
Anno di produzione: 2012
Durata: 50′
Tipologia: documentario
Genere: arte/biografico
Paese: Italia
Sceneggiatura: Betty L’Innocente
Produzione: Minimal Cinema
Formato di proiezione: DV, colore e bianco/nero
Ufficio Stampa: Maura Narcisi

Trama

“In the Fabulous Underground” racconta la vita di Anton Perich: fotografo, pittore, regista underground attivo a New York a partire dagli anni ’70.

Croato, di adozione newyorchese, è noto per essere stato fotografo per la rivista Interview Magazine, curata da Andy Warhol, e assiduo frequentatore del Max’s Kansas City e dello Studio 54, dove, con i suoi film provocatori e i suoi scatti fotografici, ha immortalato come nessun altro la “beat generation”, la “punk generation” e la “Warhol generation”. Sempre a margine della Factory, nel 1978 inventa e crea la Painting Machine (l’Accademia delle Scienze di Stoccolma gli ha riconosciuto la paternità della moderna stampante a getto d’inchiostro e del plotter), una macchina che era in grado di dipingere da sola. A rendere unico “In the Fabulous Underground” sono i filmati inediti girati fra lo Studio 54 ed il Max’s Kansas City, che mostrano personaggi del calibro di Salvador Dalì, Muhammad Alì e lo stesso Andy Warhol.

I suoi film, mandati in onda sulla tv via cavo, scandalizzarono l’opinione pubblica e rivoluzionarono la televisione americana. Perich mise a nudo le vite delle superstar warholiane: dietro la bellezza, gli eccessi, il genio e la follia, si celavano fragilità ed una tremenda e mortale tristezza.

“In the Fabulous Underground” si configura come una viaggio tra il passato ed il presente; tra Mikulici, città natale dell’artista, e New York, luogo in cui vive e opera ormai dal 1970. Per descrivere la cultura che si respirava nella Grande Mela nei primi anni ’70, il film si affida alle parole di vere pietre miliari del blocco newyorchese: fra gli altri Taylor Mead (attore in numerose pellicole di Andy Warhol), Susan Blond (attualmente produttrice discografica, al tempo nota per essere stata la prima donna andata in onda senza veli sulla TV americana, proprio in un film di Perich) e Victor Bockris (biografo di Andy Warhol, Lou Reed, Patti Smith).

BIOGRAFIE


Claudio Romano nasce a Novara nel 1982, riceve un’educazione religiosa molto rigida che lo segnerà nel profondo. Il padre, pittore e amante della musica classica, lo introduce alle arti mediante lo studio del violino. Il suo desiderio di seguire le orme del padre e divenire un pittore sfocia nel fallimento, a causa delle sue scarse attitudini pittoriche. Si appassiona così alla fotografia e al cinema, che inizia a studiare da autodidatta all’età di 18 anni. Si laurea all’Accademia Internazionale per le Arti e le Scienze dell’Immagine (AQ) nel 2010 e fonda Minimal Cinema (che tuttora porta avanti con Betty L’Innocente), marchio distintivo del suo cinema. Il suo cinema è minimalista e indipendente, spesso autonomo. Fervente sostenitore del cinema povero, concentra la sua ricerca nel campo dell’etica dello sguardo. I suoi maestri sono Carl Th. Dreyer, Andrej Tarkovskij, Robert Bresson (con cui condivide la poetica giansenista), Tsai Ming-liang e Béla Tarr. Attualmente lavora con Betty L’Innocente al suo primo lungometraggio e al progetto “Human Beings: Storie casuali di cittadini del mondo”, un’opera composta da tanti brevi film, che ritraggono persone casuali in giro per il mondo e che terminerà alla sua morte.

Betty L’Innocente nasce nel 1975 alla fine di dicembre. A 9 anni legge il suo primo romanzo: “L’educazione sentimentale”, di Flaubert. I genitori le inculcano la dedizione al lavoro e l’umiltà. Lavora dietro al bancone di un bar, per rubare le storie alle persone. Consegue la maturità classica, una laurea vecchio ordinamento in Lettere ed una laurea specialistica in “Storia, Economia e Cooperazioni col Mediterraneo Contemporaneo”, presso la “Facoltà di Lettere e Filosofia” dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti. Nel 2010 sposa la causa di Minimal Cinema e lavora al fianco di Claudio Romano in veste di sceneggiatrice e ricercatrice. Di fede cattolica, crede nella reincarnazione, nei fantasmi e nel potere della mente.

Mauro John Capece nasce a San Benedetto del Tronto nel 1974. Inizia a scattare foto e a scrivere a sei anni e, sin da bambino, si appassiona alla narrativa tragica e ai film drammatici. A dodici anni pubblica il suo primo racconto e a diciotto anni pubblica il suo primo libro e dirige il suo primo spettacolo teatrale. Lascia la scrittura, il teatro e la fotografia per dedicarsi a studiare regia cinematografica e sceneggiatura presso prestigiose scuole di Torino, Roma, Parigi e New York, che non cita nella sua bio in quanto la sua idea di cinema è e rimane completamente autodidatta, libera e irriverente. Il suo cinema nasce da un mix di letteratura e fotografia, un cinema visivo e costruito, fortemente legato all’immagine, alla gestione della scena e alla composizione. Attualmente sta lavorando alla post produzione del suo ennesimo film. E’ buddista, vegetariano, timido, amante degli animali e completamente privo di senso dell’umorismo.