in mostra dal 4 luglio al 30 agosto 2015

”In un’epoca di macchine magiche e incantatrici, una società che dimentica l’arte rischia di perdere la propria anima” spiegava Camille Paglia ai suoi studenti dell’Università delle arti di Philadelphia. Pur condividendo questa analisi e il pericolo paventato, credo che in realtà una sensibilità nuova si stia facendo strada in questi ultimi anni, riconoscendo il ruolo trainante che ha l’arte per una società civile e progredita. In Abruzzo ed in particolare a Lanciano questa sensibilità è presente e negli ultimi due anni viene nutrita giorno per giorno.

“FLIC – Festival Lanciano In Contemporanea”, infatti, giunto alla sua II edizione ha come obiettivo quello di avvicinare e sensibilizzare il pubblico ai linguaggi dell’arte contemporanea racchiusa nella splendida cornice del Polo Museale Santo Spirito. Un festival che nella I edizione dello scorso anno è stato premiato con grande partecipazione del pubblico a tutti gli eventi proposti.

L’edizione 2015 del FLIC è dedicata per una parte, come la precedente, alle arti visive quali pittura, scultura, installazioni, illustrazioni, fotografia. Vede come protagonisti ben otto artisti provenienti da tutta la penisola.

Matteo Tenardi che racchiude, attraverso le sue installazioni, figure umane (dipinte in un realismo quasi fotografico) che passano così come le cose attraverso lo spazio e il tempo immobili.

Le figure di Valentina Biasetti nel suo ”Infinito Minimo”, disegnate a matita, in bianco e nero, e incomplete nella loro rappresentazione, sono circondate dal vuoto ”l’assenza, il non detto”, che lo spettatore è chiamato a riempire.

Lo spazio ”bianco” di Roberta Dallara, dove il bianco è luce, insieme di tutti i colori e rivelatrice della realtà che ci circonda, dei profili esteriori e dell’interiorità degli uomini nel loro vivere quotidiano.

Lo spazio colorato che riempie le tele di Morena Antonucci nel suo cammino in terra d’Abruzzo, dalla montagna al mare alla ricerca di una dimensione, di un equilibrio che non dimentica le radici e si proietta nella sacralità e nell’infinito.

Anna Ciammitti realizza un’animazione che parla di un viaggio del corpo e della mente, dove la protagonista si muove in un mondo in cui tutto è possibile e il cui punto di arrivo attraverso il superamento di più confini è sempre la luce. 

Alessandro Ruggeri racconta attraverso il suo mestiere di fotogiornalismo la nostra storia. La storia dell’Italia negli ultimi quindici anni con le sue luci e le sue ombre, l’effimero della mondanità, i sogni e le inquietudini giovanili, il rumore di un mondo artificiale, il silenzio delle persone semplici.

Il linguaggio di Nicola Troilo è assolutamente contemporaneo e artisticamente astratto. Genera una pittura leggera che racchiude in se le regole del movimento, della vita in quel microuniverso che è ogni opera d’arte. Le sue macchie cromatiche, irrazionali hanno un forte potere suggestivo ed evocativo, con i colori che ”si separano e in un’uguale azione tornano a riunirsi nella totalità” (P. Klee).

Bruno Cerasi è un performer che ha pieno rispetto dei luoghi in cui opera e di tutto ciò che quei luoghi raccontano. Il racconto è però sommario e gli oggetti, legati da fitte trame invitano lo spettatore a completare ”sporcandosi” ogni singola storia.

Per l’altra parte, all’interno del Festival un posto di rilievo viene riservato alle arti performative quali danza e cinema, nell’intento di proporre un continuo incrociarsi di linguaggi e stili innovativi che indagano e toccano a fondo l’animo umano, creando stimoli ed emozioni profonde.

Questa II edizione, vanta inoltre illustri collaborazioni con la Sangritana, marchio del gruppo Tua, Sardegna Film Commission, Accademia di Belle Arti de L’Aquila e la compagnia Lost Movement che danno ulteriore ricchezza e prestigio al Festival.


Direzione Artistica: Antonella Scampoli
Sezione arte: Angela Troilo
Sezione cinema: Stefano e Roberta Odoardi
Sezione eventi e web: Christian Consalvo
Comunicazione: Laura Mabel Masciotta
Staff tecnico: Antonio D’Arcangelo e Nicola Pantaleone